Fagioli da urlo.

La splendida prodezza di Fagioli, un colpo dei suoi, un tiro alla Del Piero (suo idolo), in una partita in cui ci ha dato qualità con il suo ingresso nel secondo tempo e si è disimpegnato con qualche giocata alla Pirlo (lo scrivo ovviamente con le dovute proporzioni e con la prudenza che occorre in questi casi), ci ha fatto gioire ed emozionare (insieme alla sua esultanza ed alla sua commozione) e ci ha permesso di conquistare una vittoria meritata e sofferta in un momento delicato caratterizzato da moltissime assenze.

Oggi abbiamo puntato su molti giovani che hanno risposto tutti abbastanza bene ed hanno dato il loro contributo per farci ottenere questi tre preziosi punti. Sono state risparmiate alcune ammonizioni per gli avversari, graziati da un arbitro che ha invece mostrato con molto piacere e facilità i cartellini ai nostri ma fortunatamente questo non ha inciso sul risultato finale. Abbiamo rischiato solo negli ultimi minuti quando ci siamo messi forse troppo presto a giocare con il cronometro e ci siamo troppo chiusi in area (forse anche a causa della stanchezza e per l’uomo in meno per via dell’infortunio di Iling-Junior) ma quello che conta è che sia arrivato il terzo successo di fila in Campionato (che ha creato probabilmente un po’ di dispiacere ad alcuni gufi, tra cui i commentatori televisivi). Adesso, testa alle prossime partita e poi alla sfida contro l’Inda. Forza ragazzi. Fino alla fine.

Sempre più orgo9liosamente forza Leggendaria Juventus.

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Non qualificati dopo nove anni ma bisogna reagire.

Dopo questa serata amara, non perdiamo la compattezza ed  morale che ultimamente stiamo ritrovando.  La qualificazione l’avevamo purtroppo compromessa quasi del tutto nelle scorse partite ma oggi, in una gara in cui, contro un avversario in grande forma, abbiamo commesso troppi errori, sprecato alcune occasioni, fatto regali e subìto inevitabilmente molti contropiedi, abbiamo saputo almeno  reagire fino a  sfiorare la rimonta  soprattutto grazie all’intraprendenza ed ai cross del giovane Iling-Junior (che ha posto le basi per il bellissimo gol di Milik e per la rete di Mckennie).

Purtroppo questo sussulto finale non  è bastato e così è  arrivato matematicamente per noi, dopo nove anni di qualificazioni agli ottavi, il non  superamento dei i gironi di Champions (cosa che ad altri, quando ne hanno fatto parte, è capitata invece molto spesso). Non ci succedeva dal 2014 ed per Allegri è la prima volta in assoluto che ciò su verifica. Restano i rimpianti, pure questa sera, per imprecisioni e leggerezze imperdonabili come quelle davvero pesanti di due nostri storici e vecchi  trascinatori (quest’anno in difficoltà) come Cuadrado (con quel rigore regalato subito dopo il nostro momentaneo pareggio di Kean)  e Bonucci (come quello in occasione del quarto gol portoghese).

Adesso speriamo (o meglio, spero,  visto che tanti sembrano pensarla diversamente) di tornare a vincere a Lecce provando  a risalire la china in Campionato. Fino alla fine.

Sempre più orgo9liosamente forza Leggendaria Juventus. 

Quei quattro gol non annullati…

È scandaloso che alla Juve abbiano convalidato i quattro gol segnati all’Empoli senza trovare una qualche evidente irregolarità come quella che ha permesso al salvifico Var di annullare, allo scadere, la rete che le avrebbe dato vittoria e morale al termine della partita contro la Salernitana. Ed è vergognoso che i soliti asserviti giornalacci e media vari di regime non abbiano denunciato quest’immane ingiustizia. Meno male che oggi, quell’imparziale quotidiano del “Juve non così”, di tantissimi altri titoli e commenti di altissimo livello e dei tabellini sbagliati utilizzati durante i sacrosanti processi del 2006 (forieri di retrocessioni, radiazioni e premi in cartone e tavolini, giustamente sulla base del nulla e di una realtà diversa da quella mostrata da statistiche e campo) ha in parte rimediato, in ossequio alla sua tradizione ed alle sue origini, citando l’anniversario del gol di Turone (quello che viene brillantemente celebrato da un film verità di denuncia sociale realizzato dal servizio pubblico dopo essere stato annullato 40 anni fa per un fuorigioco reale ma oggetto di polemiche decennali scaturite grazie ad un mirato e virtuoso aggiustamento della moviola). E meno male che oggi lo stesso giornale celebra anche la fresca vittoria conquistata a Firenze dalla formazione di cui nasce tifoso, con la benedizione di un sempre equilibrato e lucido cugino come il vate di Fusignano. A proposito, ieri sera, come in tante altre occasioni, abbiamo assistito proprio ad una bella pagina di sport. Sarebbe stato davvero ingiusto espellere un giocatore dell’Inda solo per aver provato a piantare i tacchetti sulla gamba di un avversario ed è stato corretto, con la benedizione del Var, anche tutto il resto dell’arbitraggio di quel direttore di gara che era stato impeccabile anche a Roma durante la finale di Coppa Italia non espellendo Brozovic e mostrando opportunamente un diverso metro nelle due aree.

È giusto così. Queste sono le decisioni che salvano il calcio. Proprio come, ad esempio, tra le tante perle, il mancato di rigore per un’azione da rugby di Lautaro contro l’Atalanta di qualche anno fa, quello dell’anno scorso per un tocco delicato in area contro il Torino o, allargando il discorso all’Europa (quasi a rievocare quell’immacolato cammino da meteora artificiale del 2010), quel bel tocco di mano in area contro il Barcellona. Tornando alle nostre competizioni nazionali, comunque, è tutto bellissimo così. Peccato solo per qualche stortura come quel mancato giallo di Pjanic di qualche anno fa (con l’audio che si deve assolutamente trovare per una questione di civiltà) non comminato rovinando una partita in cui erano state correttamente prese decisioni atte a non concedere rigori alla Juve. Il Var, in pratica, è stato introdotto per cercare scientificamente ed accuratamente di assolvere alla missione di trovare o inventare qualche lieve o presunta irregolarità in ogni azione della Juve (concedendo subito rigori in fuorigioco o tornando indietro di minuti per scovare o immaginarsi qualcosa e così via) per arginare l’odioso, criminoso ed umanamente devastante dominio dell’Incubo Bianconero (quello che è comunque continuato per qualche anno ancora arrivando addirittura a durare in totale, nonostante tutto, addirittura per nove lunghissimi, durissimi ed insopportabili anni), permettere (sempre allo stesso scopo) un po’ tutto ad altri e, in particolare, a quanto pare, favorire l’onestà (quella fondata nel tempo sui caffè corretti, sui record senza rigori contro, sui passaporti falsi, sui 5-4-4 ed altri edificanti buone azioni ) e scongiurare piagnucolade sugli spalti da cui possono volare motorini ed evitare fallimenti. Detto ciò, pur essendo vero che la Juve sta andando finalmente male (anche per colpe proprie), sarebbe stato giusto annullarle quei quattro gol contro l’Empoli per tenere ancor più a bada questi laddri der go’ de Turone ed altri spesso fantasiosi e comunque farsopolianamente ingigantiti episodi in mezzo ad una miriade di situazioni in senso opposto ma poco funzionale. A parte gli scherzi, non posso che mostrarmi sempre fiero di non essere come certa calcisticamente squallida, frustrata e tragicomica gentaglia e di essere invece uno Juventino che ha quindi reiteratamente e storicamente vinto contro tutto e tutti. Fino alla fine.

Sempre più orgo9liosamente forza Leggendaria Juventus.

Segnali di compattezza, continuità e crescita.

Vittoria larga contro l’Empoli ed altri tre punti che ci danno continuità dopo il successo nel derby. La Squadra (di nuovo simbolicamente riunita in cerchio prima e dopo la partita) è sembrata più compatta, vogliosa, cattiva nei contrasti ed in crescita fisica e mentale. I migliori sono stati, a parer mio, Rabiot (autore di una doppietta e di una partita di preziose corsa e sostanza in mezzo al campo), Danilo (che è stato più volte imperioso nella difesa a tre e che ha fornito l’assist al francese in occasione del 4-0), Kean (che ha sbloccato la gara ed ha mostrato vivacità e pericolosità) e Kostic (pimpante sfornatore seriale di cross).

Sembra progredire anche Locatelli e, nonostante questa volta non abbia segnato, mi è di nuovo piaciuto Vlahovic, bravo nel fare da sponda e nel liberare i compagni, meno nervoso e più sereno. Un’altra nota positiva è rappresentata dal fatto che abbiamo segnato altri due gol su calcio d’angolo (entrambi con dei palloni ben messi da Cuadrado). Siamo inoltre rimasti di nuovo con la porta inviolata. Detto ciò, non abbiamo ancora fatto niente e, per provare a risalire la china dopo alcuni momenti difficili, dobbiamo ovviamente cercare di andare avanti così anche nelle prossime occasioni (pure contro avversari più insidiosi). Partita dopo partita. Fino alla fine.

Sempre più orgo9liosamente forza Leggendaria Juventus.

Vittoria nel derby e qualche segnale di compattezza e grinta.

Vittoria meritata nel derby contro i bovini, come da tradizione battuti, questa volta grazie ad una pesante rete di Vlahovic (che aveva sfiorato il gol in altre due occasioni e che ha oggi giocato meglio per la Squadra). In questa partita, dopo diverse prove decisamente non all’altezza, i nostri giocatori sono oggi stati decentemente compatti e determinati mostrando finalmente un’accettabile dose della necessaria grinta. Da elogiare è stata, in particolare, la prestazione di un generoso e combattivo Danilo (uno che ci tiene molto alla nostra causa).

Anche se è difficile che accada (visto che non ci sono gli Uomini di allora), sarebbe davvero bellissimo se questo successo nella stracittadina coincidesse di nuovo con una svolta e con l’inizio di una risalita come in quel godurioso 2015/16 caratterizzato da una nostra rimonta fantascientifica. In quel caso, la rete decisiva arrivò, pur non giocando bene, allo scadere, proprio come era arrivata quella contro la Salernitana (che avrebbe, secondo me, cambiato tante cose). A proposito, al gol di Dusan non ho esultato aspettando che il gioco riprendesse per farlo (questi sono gli effetti derivanti da certe var…gogne).

Adesso, comunque, dopo questi tre punti, manteniamo naturalmente il profilo basso sperando di trovare un po’ di continuità. Partita dopo partita. Fino alla fine.

Sempre più orgo9liosamente forza Leggendaria Juventus.

Sempre più fiero.

Sono incazzato ma anche abituato a sostenere sempre la mia Squadra fino alla fine ed a manifestare ancora di più la mia Juventinità nei rari periodi in cui le cose vanno male. E poi, vedere come rappresenti una notizia clamorosa una nostra ormai quasi certa mancata qualificazione agli ottavi di Champions dopo nove anni (mentre altri sono stati a lungo abituati a guardare dal divano) e constatare come  stupisca così tanto  qualche nostra stagione storta vissuta dopo un epico novennio di Scudetti consecutivi da record, mi rende ancora più fiero di essere Juventino. Ci rialzeremo come abbiamo sempre fatto nella nostra inimitabile e gloriosa Storia vincente. Come da tradizione. Fino alla fine.

Sempre più orgo9liosamente forza Leggendaria Juventus.

Bruttissimi.

Bruttissimi. Non è ancora ufficiale ma purtroppo ormai, quasi sicuramente, salvo miracoli calcistici praticamente impossibili in queste condizioni, dopo nove anni, non ci qualificheremo agli ottavi di finale di Champions (mancato superamento dei gironi che accade, in particolare, per la prima volta, ad Allegri). La prestazione di oggi, come quella di Monza, è stata a dir poco avvilente e mortificante. In campo si sono visti giocatori apparentemente spompati in occasione dei rarissimi tentativi di scatto, quasi inesistenti, come dei fantasmi senza orgoglio ed anima (a parte il giovane Soulè ed in parte Kean, nel finale di gara).

Oggi sono stati quasi tutti insufficienti ma, parlando dei singoli, in un contesto generale tremendo, a preoccuparmi maggiormente sono stati l’ennesimo infortunio di Di Maria e la pessima prestazione di Paredes, che è sembrato quasi giocare con gli avversari riuscendo a fare anche peggio di McKennie e gli altri. Che dire, la situazione è sempre più difficile ed occorre, in un modo o nell’altro, una sveglia. Fino alla fine.

Sempre più orgo9liosamente forza Leggendaria Juventus.

Momento difficile.

Non siamo, in questo momento, all’altezza della nostra Storia. Dopo una buona partenza con qualche potenziale occasione ed un primo tempo tutto sommato equilibrato, una volta subìto il primo gol avversario, su calcio d’angolo, nei minuti finali della prima frazione di gioco, abbiamo mostrato nella ripresa (nella quale abbiamo regalato un’altra rete con un’ingenuità) i nostri attuali limiti mentali e tecnici.

Non siamo infatti riusciti a dimostrare, ancora una volta, a differenza ad esempio dei più rodati avversari odierni, attitudine a stare in partita con concentrazione e continuità, misura nei passaggi, fame nei contrasti, corsa e forza fisica, solidità difensiva, incisività offensiva e capacità di sopperire alle pesanti assenze. Non mi sono piaciuti Locatelli (in molte circostanze lento ed impreciso), Vlahovic (colpevole di un errore in occasione del raddoppio ed in difficoltà nel controllare il pallone) ed i subentrati McKennie e Miretti (che hanno sbagliato tanto).

Non è stata una delle nostre peggiori partite e, sfruttando certe opportunità, forse avremmo anche potuto giocarcela ma bisogna anche dire che, in un momento come questo, uno di quelli in cui le cose non vanno bene, ci sarebbe stato anche il pericolo di un’imbarcata in contropiede (del resto, abbiamo più volte sonoramente bastonato e surclassato anche i rossoneri nei numerosi periodi in cui ci siamo trovati noi nelle migliori condizioni).

Adesso, comunque, riflettendo su quello che non va e che si deve migliorare, dobbiamo cercare di non perdere ulteriore terreno prima della sosta per i mondiali di novembre per poi provare, da gennaio in poi (sperando di avere la Squadra al completo), a recuperare più punti possibili su chi ci precede. Ci sarà tanto da lavorare. Forza ragazzi. Fino alla fiene.

Sempre più orgogliosamente forza Leggendaria Juventus.

Grazie di tutto, mitico “Marine”.

Ricorderò per sempre con affetto Gian Piero Ventrone, uno dei grandissimi protagonisti della nostra gloriosa Storia vincente, il nostro bravissimo preparatore atletico nel corso di tanti dei fantastici anni della gloriosa Triade, il mitico “Marine” che ha costituito il vero segreto della forma mostruosa di quelle nostre fortissime formazioni, che ha rappresentato uno dei fondamentali ingredienti delle nostre favolose vittorie di quell’esaltante periodo e che è stato poi ancora al fianco di Lippi anche nella conquista dei Mondiali del 2006.

Ho avuto il piacere e l’onore di vederlo in azione di presenza, per quattro anni consecutivi, a Chatillon, mentre, con i suoi durissimi ed importantissimi metodi di lavoro (caratterizzati anche dalla temutissima “campanella”), trasmetteva la sua ammirevole cultura del lavoro e metteva benzina nelle gambe dei nostri Campioni che dominavano ovunque. A proposito, a casa custodisco e custodirò sempre con cura una foto in cui mi mandava da lontano un saluto quando, proprio lì, nel corso di uno di quei ritiri estivi della seconda metà degli anni novanta, lo chiamavo ed acclamavo con calore.

Grazie di tutto, indimenticabile Prof., autentico Fuoriclasse dei preparatori. Sarai sempre assolutamente nei nostri cuori e nella nostra Storia. Fino alla fine.

Sempre più orgo9liosamente forza Leggendaria Juventus.

Ulteriori segnali di crescita.

Doppietta di Rabiot (di nuovo uno dei migliori in campo), gol di Vlahovic e vittoria per 3-1 contro il Maccabi in una serata in cui, in occasione delle reti, abbiamo ammirato tre assist al bacio, con il contagiri, da parte del nostro magico Fideo, autore di altre preziose ed efficaci giocate di classe.

Il cammino nel girone di Champions, a causa dei precedenti nostri risultati e di quello di questa sera nell’altra partita, è comunque molto complicato. Vedremo. Adesso, prima di pensare all’altra sfida contro gli avversari odierni, testa alla gara di San Siro di sabato in Campionato. Forza ragazzi. Fino alla fine.

Sempre più orgo9liosamente forza Leggendaria Juventus.