Oggi, dopo tanto tempo, in un momento libero, mi va di tornare occasionalmente qui a scrivere e pubblicare una “breve” considerazione. Prima di andare al dunque, però, a scanso di equivoci, ci tengo ad evidenziare che questa mia assenza dai (che ha riguardato anche il mese gennaio, quando stavamo ancora vincendo partite su partite) non è ovviamente legata (come chi mi conosce può ben immaginare) a vicende calcistiche in generale ed ai risultati di quest’ultima parte di stagione in particolare.
Eccomi comunque pronto ad esprimere il mio pensiero sulla solita demenziale, sgradevole ed ossessiva campagna di odio che (di sfuggita, essendo ultimamente poco presente e per niente appassionato alla questione) ho visto accentuarsi e degenerare sempre di più (soprattutto sul web), in modo superficiale e tossico (figlio dei tempi), contro il nostro pluridecorato Mister Massimiliano Allegri (ossia colui che ha indelebilmente conquistato con noi “soltanto” 5 Scudetti consecutivi, 4 Coppe Italia di fila e 2 Supercoppe italiane).
Noto che si sta esasperando sempre di più l’infantile guerra di religione contro quelli che sono definiti “allegriani” solo perché, essendo semplicemente Juventini, hanno la “colpa” di aver provato e di provare riconoscenza nei confronti di uno degli Allenatori più vincenti della prestigiosa Storia della Juventus ed “incredibilmente” hanno commesso e commettono l'”errore” di tifare sempre (anche in questi ultimi tre anni ed in questi recenti mesi), partita dopo partita, per la propria Squadra del cuore.
So che probabilmente, con questo post, mi esporrò a possibili “intelligenti” derisioni o “civili” aggressioni da parte di qualche appartenente all’esercito degli allegriout, ossia da parte di qualcuno di coloro che, in questo clima insano e delirante, sono arrivati anche a rinnegare ed offendere, tra gli altri, perfino l’immenso Direttore Luciano Moggi (che capisce di calcio “leggermente” di più rispetto a qualche imbararazzante buffone che è passato a pontificare dalla bobotv a raisporc) per avere ovviamente e saggiamente parlato di nuovo bene di Allegri (cosa che hanno spesso fatto, del resto, anche il grandissimo Marcello Lippi e vari importanti ex calciatori anche della Juve, tra cui tantissimi di quelli da lui allenati).
Ognuno è libero di pensarla come vuole ma io, nella vita in generale e nel mio essere tifoso in particolare, come chi mi conosce sa, sono sempre stato grato nei confronti di chi mi ha regalato a lungo indimenticabili ed incancellabili gioie e non ho mai apprezzato vedere denigrare ed offendere, per alcuni errori, coloro che per tantissimo tempo hanno mostrato il loro valore ed ottenuto importanti e storici risultati. Fortunatamente, tutto questo letame viene assurdamente sputato contro Allegri non da tutti (come si può ad esempio ascoltare allo Stadium, con i cori di una Curva Sud giustamente dotata di memoria ed encomiabile nel sostenere i propri colori e chi li onora). I beceri insulti (non semplici critiche) sono vomitati da haters aizzati da frustrati e tragicomici personaggini antijuventini (che hanno evidentemente vissuto malissimo i reiterati ed indelebili trionfi di Allegri con noi). Addirittura, pur di attaccare il tecnico livornese, a quanto pare, c’è chi ha parlato e parla di nostri “scudettini” e/o chi ha continuato e continua ad esaltare i deliri di grotteschi e demenziali ex calciatori intertristi e le idiozie di altrettanto patetici ed urlanti “telecronisti” loro compagni di tifo. E c’è anche chi si è schierato e si schiera pure dalla parte di biechi omuncoli che blaterano su Farsopoli ed in favore di “giornalisti” che hanno sempre buttato fango sulla Juve.
Tutti questi “scienziati”, nel goffo, ridicolo ed inutile tentativo di cancellare il passato, stanno sputando fango su colui che, ripeto, nonostante le difficoltà di questi ultimi anni, resta e resterà sempre il Mister che ci ha costantemente messo la faccia per tutelarci (anche, ad esempio, contro grottesche “cravatte azzurre”) e soprattutto che, mentre tante rosicanti pulci tossivano e sparavano idiozie, ha, purtroppo per loro, alzato 11 trofei in quel suo primo favoloso ciclo con noi, periodo nel quale abbiamo disputato con lui, la solida Società alle sue spalle ed i Campioni da lui sapientemente e brillantemente gestiti ed allenati, anche diverse belle ed importanti partite in Europa con alcune memorabili battaglie a volte perse ingiustamente ed in extremis e con il non scontato approdo (dopo aver eliminato dei blasonati e fortissimi squadroni) a due finali di Champions difficili da raggiungere e poi perse (una delle quali dopo essere stata pesantemente indirizzata da un episodio discutibile).
E chi sostiene che Max (che, va ricordato, aveva fatto bene anche al Cagliari) abbia contribuito notevolmente e goduriosamente ad arricchire la nostra preziosa bacheca senza meriti, solo perché ha vinto “contro nessuno” (mentre basta vedere i giocatori, i tecnici, i proclami e le aspettative dei nostri duramente e ripetutamente umiliati avversari) o perché ha trovato “tutto impiattato” dal suo predecessore (mentre basta vedere come sono stati cambiati tanti giocatori e come sono state preparate, lette ed affrontate gare e stagioni nonché valutare quanto sia sempre e comunque difficile rivincere) fa, a parer mio, chiacchiere simili a quelle dei poveri cartonati e di tutti gli altri patetici e devastati antijuventini. E “le chiacchiere se le porta via il vento”, “le bici i livornesi” mentre la Storia resta (come palesemente risulta ammirando e gustandosi il nostro stupendo Museum).
Detto ciò, pur avendo la parziale scusante legata al fatto di essersi trovato in mezzo alla fine di un ciclo senza adeguati ricambi e soprattutto di aver dovuto affrontare tante difficoltà extracampo di varia natura, tra cui le nuove mafiose manovre messe in atto per colpirci duramente (con ripercussioni anche sulla stabilità societaria, sul morale, sul mercato e sulla qualità della rosa costituita da molti giovani e diversi elementi con poca esperienza, personalità e qualità), anche per me Allegri è complessivamente stato meno brillante ed efficace in questa sua seconda esperienza alla Juve (come accaduto, del resto, in alcune occasioni e fasi, ad altri titolati tecnici del passato anche in posti dove avevano vinto in precedenza). Pure a parer mio, alla luce di ciò, quindi, nonostante il credito di fiducia ampiamente meritato nel tempo per via del suo palmarès, è suscettibile di un naturale avvicendamento. Ed io, sperando di vedere migliorare la nostra situazione, prenderei ovviamente atto di un cambio di guida tecnica e sosterrei naturalmente, con ardore e passione, il nuovo Allenatore della Squadra che amo. Squadra che amo e della quale non mi stancherò comunque mai di celebrare la gloriosa Storia. Fino alla fine.
Sempre più orgo9liosamente forza Leggendaria Juventus.