Un sogno chiamato Quinquennio

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La Juve del Quinquennio.   Da quando, da bambino, ho cominciato a capire di Calcio e mi sono quindi  scoperto Juventino (non posso dire di esserlo diventato perché sono sicuro di avere avuto la fortuna di essere  nato tale), ho subito avvertito l’ irrefrenabile  voglia di rivivere, attraverso immagini, racconti, statistiche,  aneddoti e filmati di repertorio, la gloriosa Storia dell’affascinante e prestigiosa Vecchia Signora del Calcio.

Ebbene, durante questo mio piacevolissimo “studio”, quando, andando molto indietro,  mi imbattevo in tutto ciò  che riguardava quegli autentici  eroi  allenati da Carcano nei primi anni ’30, quelli della mitica “filastrocca” che faceva “Combi, Rosetta, Caligaris…” , quelli raffigurati in posa in quelle foto antiche, provavo sempre delle sensazioni molto particolari. Un misto di  ammirazione e consapevolezza del fatto che, quasi sicuramente,  mai avrei potuto pure io vedere vincere 5 Scudetti di seguito alla mia Juve.

Quel Quinquennio era un qualcosa di irripetibile e  quasi trascendentale. Solo il “Grande Torino” , poi scomparso tragicamente a Superga, altra Squadra finita obiettivamente  nel mito (non avendo niente a che fare con i granata che  siamo tradizionalmente abituati a vedere  perdere  e rosicare ),  era riuscito,  del resto, a fare altrettanto nel secondo dopoguerra.  Da allora, non c’era più stata nessuna serie così lunga di vittorie. Nemmeno la  nostra Madama, sempre estremamente  in sintonia con il Tricolore, pur riuscendo ripetutamente a dominare ed a portare quel triangolino a Casa Juve, tantissime volte, anche a suon di numerose e splendide doppiette, aveva di nuovo saputo prolungare così tanto la sua striscia vincente. Il Campionato italiano, del resto, è sempre stato troppo difficile, tattico e snervante per permettere ininterrotti cicli del genere.

Ad esempio, la  Juve di Boniperti e del Trap prima e quella della  della Triade e di Lippi e Capello poi,  pur avendo conquistato più di uno Scudetto ogni due anni (oltre a tutte le Coppe europee) avevano lasciato sempre qualche briciola agli avversari. Certo, quella  che fu fermata,  dopo due Scudetti, nel 2006, con Farsopoli, fino a seria prova contraria per eccesso di vittorie e di forza, probabilmente avrebbe continuato a vincere ancora a lungo. Quasi sicuramente sarebbe andata così ma, purtroppo, anche per evitare ciò, si diede  vita ad un’ingiustizia provando quasi ad eliminare del tutto  la Juve (in ogni caso ormai nella Leggenda) e rendendo così ancora più difficile quel sogno delle tantissime vittorie consecutive. Nel frattempo, ci fu addirittura chi, da impostore, approfittando biecamente  di questo golpe, dopo decenni di sconfitte, umiliazioni e frustrazioni, si costruì a tavolino, partendo da un tragicomico cartone, una grottesca  serie che qualcuno cerca ancora incredibilmente e spudoratamente a spacciare per “quinquennio”. Detto ciò, tutto sembrava quindi far pensare all’impossibilità di poter rivivere un giorno un vero e serio Quinquennio. In fondo, sarebbe stato già un sogno tornare a rivedere, in tempi brevi,  lo Scudetto al suo posto naturale , sulla casacca della Juve.

Poi, come in molti speravamo da tempo, ecco Andrea Agnelli finalmente alla Presidenza della Società che era stata guidata  dallo zio Gianni  e dal padre Umberto.  Riecco una dirigenza degna ed oculata, dei tecnici giusti, al posto e nel momento  giusto  ed una profonda Juventinità ritrovata grazie a  grandi Uomini che avevano vissuto la gloriosa epopea della Triade. Riecco una Squadra compatta e composta da Campioni sotto il profilo tecnico e morale.  Riecco, finito l’effetto Farsopoli, tutto tornare alla sua dimensione naturale  (perdenti con il cartone in bacheca compresi). Riecco la vera Juve e,  anche grazie allo splendido Juventus Stadium progettato tantissimi anni prima, ecco avere  inizio un nuovo favoloso capitolo di una Storia vincente, unica ed inimitabile. Ecco un lungo ed appassionante  capitolo che, attraverso molteplici record mostruosi ed innumerevoli pagine a dir poco indimenticabili e  sublimi (in grado di suscitare continue ed intense emozioni), è arrivato a condurci,  dopo una rimonta fantascientifica in quest’ultimo avvincente Campionato,   proprio fino all’epica realizzazione di ciò  che, sin da piccolo, ritenevo un sogno irrealizzabile. da bambino. Sì, proprio così. Ho (abbiamo) appena davvero visto e vissuto, settimana dopo settimana, gara dopo gara, istante dopo istante,  la Juve del Quinquennio. Un altro stupendo Quinquennio, realizzato sontuosamente circa  ottanta anni dopo. Che bellezza. Che goduria. E non finisce qui. Perché  la  Storia siamo noi.  Fino alla fine.

Sempre più orgogliosamente forza Leggendaria Juventus.

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