Il 63° sigillo.

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Rieccomi a casa   dopo alcune giornate vissute  piacevolmente a Roma  per bellezza e  l’atmosfera dei suoi luoghi, i sapori della sua  cucina tipica ma soprattutto per la cosa che mi ha fatto venire qui e che costituisce il presupposto imprescindibile per tutto il resto: la vittoria del 63° Trofeo ufficiale della mia Juve. Questa volta ne ho approfittato per fare anche un po’ il turista ma quello che conta e che mi fa godere  è sempre la nostra prestigiosa bacheca che si riempie ulteriormente.

E così sono appena tornato in Sicilia con una di  quelle bandierine verdi nello zaino, ancora “scandalosamente” senza voce e con il ricordo di un’altra serata dalle forti emozioni vissuta in quella fantastica Curva insieme a tantissimi fratelli Gobbi e conclusasi,  ancora una volta, come da tradizione, trionfalmente. È stato come sempre  bellissimo e, anche solo nel rivedere foto come questa, riprovo le sensazioni, i brividi e la goduria  di sabato sera.

Adesso, dopo quest’altra stagione in cui abbiamo fatto illudere tutti per poi imporre la nostra schiacciante e naturale superiorità con l’epico Scudetto del Quinquennio e la ciliegina costituita dalla storica  seconda doppietta consecutiva, pensiamo già alla prossima. Da Campioni per antonomasia. Uniti e fieri. Fino alla fine.

Sempre più orgogliosamente forza Leggendaria Juventus.

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6 maggio 2012: l’emozione più forte.

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E, anche oggi,  ricorre l’anniversario di un evento per noi Juventini indimenticabile.   Personalmente, durante  la  serata del 6 maggio del 2012, ho forse vissuto le emozioni calcistiche più intense e forti mai provate. Lo Scudetto numero 30 (quello della Terza Stella), conquistato rialzandoci dall’attentato calcistico ed il tentativo di eliminazione che avevamo subìto,  con Farsopoli,  alcuni anni prima, mi ha irrefrenabilmente commosso  e trasmesso dei brividi unici ed indescrivibili (che mi porterò per sempre dentro).

Il fatto, poi, che  ciò abbia sancito l’inizio di uno stupendo ed epocale Quinquennio, lo rende, se possibile ancora più magico.  Una vera e propria favola. Una pagina fondamentale nell’ambito di una gloriosa ed ineguagliabile Storia che stiamo continuando, in modo inimitabile,  contro tutto e tutti, a scrivere.  Fino alla fine.

Sempre più orgogliosamente forza Leggendaria Juventus.

Buon 5 maggio a tutti.

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5 maggio. A scuola avevamo studiato una famosa ode  scritta dal  Manzoni (nel 1821)  ed avente proprio  tale titolo. Dopo centottantuno  anni, però, in modo dirompente,  siamo stati noi ad imprimere alla suddetta data un’aura di sublime eternità attraverso un’altra  magnifica  poesia.

Il testo è ermetico ma soave:”5 maggio 2002″.

Basta anche solo scriverlo o pensarlo per far sì che vengano in mente quel finale di stagione e, soprattutto quelle gare giocatesi in contemporanea, in quell’indimenticabile ed indescrivibile giornata, all’Olimipico di Roma ed al Friuli di Udine.  Che gioia immensa. Che goduria infinita.308340

E poi, undici  dopo, quasi a voler celebrare quello  stupendo evento, nel 2013,  abbiamo vinto anche il nostro 31° Scudetto (con alcuni protagonisti di allora ancora presenti).

Ora, però, torno inevitabilmente con la mente e con il cuore a quattordici anni orsono e mi rigusto ancora ogni attimo di quel sorpasso all’ultima curva, di quella lezione di sport e di vita, di quel pomeriggio emblematico ed incancellabile.FB_IMG_1462400720630

Un pomeriggio incancellabile  in positivo per noi che non molliamo mai (fino alla fine) e, in negativo, di certo, per i perdenti per antonomasia che, come sempre blateravano, festeggiavano prima, si illudevano e poi, incapaci di vincere con le loro “forze”, nonostante tutto il pubblico (e non solo) avversario a favore,  già (qualche anno prima di Farsopoli) elemosinavano, a quei pochi giocatori biancocelesti impegnatisi  (tra cui San Poborsky),  vittorie regalate (da illecito sportivo)  piangendo, rosicando ed arrivando, alla fine, dopo aver dilapidato o un enorme vantaggio, addirittura terzi (questa volta senza titolo di cartone come tragicomico “premio”).

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Che favolosa Storia. Che bello ripensare alla reazione del nostro grandissimo Marcello Lippi e di tutta la  della nostra estasiata  panchina alle notizie provenienti da Roma e poi l’ irrefrenabile esplosione e gli abbracci al fischio finale. Scusate, ora mi fermo davvero. Continuo a godere troppo.hqdefault (1)

Buon 5 maggio a tutti.  Fino alla fine.

Sempre più orgogliosamente forza Leggendaria  Juventus.

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Un sogno chiamato Quinquennio

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La Juve del Quinquennio.   Da quando, da bambino, ho cominciato a capire di Calcio e mi sono quindi  scoperto Juventino (non posso dire di esserlo diventato perché sono sicuro di avere avuto la fortuna di essere  nato tale), ho subito avvertito l’ irrefrenabile  voglia di rivivere, attraverso immagini, racconti, statistiche,  aneddoti e filmati di repertorio, la gloriosa Storia dell’affascinante e prestigiosa Vecchia Signora del Calcio.

Ebbene, durante questo mio piacevolissimo “studio”, quando, andando molto indietro,  mi imbattevo in tutto ciò  che riguardava quegli autentici  eroi  allenati da Carcano nei primi anni ’30, quelli della mitica “filastrocca” che faceva “Combi, Rosetta, Caligaris…” , quelli raffigurati in posa in quelle foto antiche, provavo sempre delle sensazioni molto particolari. Un misto di  ammirazione e consapevolezza del fatto che, quasi sicuramente,  mai avrei potuto pure io vedere vincere 5 Scudetti di seguito alla mia Juve.

Quel Quinquennio era un qualcosa di irripetibile e  quasi trascendentale. Solo il “Grande Torino” , poi scomparso tragicamente a Superga, altra Squadra finita obiettivamente  nel mito (non avendo niente a che fare con i granata che  siamo tradizionalmente abituati a vedere  perdere  e rosicare ),  era riuscito,  del resto, a fare altrettanto nel secondo dopoguerra.  Da allora, non c’era più stata nessuna serie così lunga di vittorie. Nemmeno la  nostra Madama, sempre estremamente  in sintonia con il Tricolore, pur riuscendo ripetutamente a dominare ed a portare quel triangolino a Casa Juve, tantissime volte, anche a suon di numerose e splendide doppiette, aveva di nuovo saputo prolungare così tanto la sua striscia vincente. Il Campionato italiano, del resto, è sempre stato troppo difficile, tattico e snervante per permettere ininterrotti cicli del genere.

Ad esempio, la  Juve di Boniperti e del Trap prima e quella della  della Triade e di Lippi e Capello poi,  pur avendo conquistato più di uno Scudetto ogni due anni (oltre a tutte le Coppe europee) avevano lasciato sempre qualche briciola agli avversari. Certo, quella  che fu fermata,  dopo due Scudetti, nel 2006, con Farsopoli, fino a seria prova contraria per eccesso di vittorie e di forza, probabilmente avrebbe continuato a vincere ancora a lungo. Quasi sicuramente sarebbe andata così ma, purtroppo, anche per evitare ciò, si diede  vita ad un’ingiustizia provando quasi ad eliminare del tutto  la Juve (in ogni caso ormai nella Leggenda) e rendendo così ancora più difficile quel sogno delle tantissime vittorie consecutive. Nel frattempo, ci fu addirittura chi, da impostore, approfittando biecamente  di questo golpe, dopo decenni di sconfitte, umiliazioni e frustrazioni, si costruì a tavolino, partendo da un tragicomico cartone, una grottesca  serie che qualcuno cerca ancora incredibilmente e spudoratamente a spacciare per “quinquennio”. Detto ciò, tutto sembrava quindi far pensare all’impossibilità di poter rivivere un giorno un vero e serio Quinquennio. In fondo, sarebbe stato già un sogno tornare a rivedere, in tempi brevi,  lo Scudetto al suo posto naturale , sulla casacca della Juve.

Poi, come in molti speravamo da tempo, ecco Andrea Agnelli finalmente alla Presidenza della Società che era stata guidata  dallo zio Gianni  e dal padre Umberto.  Riecco una dirigenza degna ed oculata, dei tecnici giusti, al posto e nel momento  giusto  ed una profonda Juventinità ritrovata grazie a  grandi Uomini che avevano vissuto la gloriosa epopea della Triade. Riecco una Squadra compatta e composta da Campioni sotto il profilo tecnico e morale.  Riecco, finito l’effetto Farsopoli, tutto tornare alla sua dimensione naturale  (perdenti con il cartone in bacheca compresi). Riecco la vera Juve e,  anche grazie allo splendido Juventus Stadium progettato tantissimi anni prima, ecco avere  inizio un nuovo favoloso capitolo di una Storia vincente, unica ed inimitabile. Ecco un lungo ed appassionante  capitolo che, attraverso molteplici record mostruosi ed innumerevoli pagine a dir poco indimenticabili e  sublimi (in grado di suscitare continue ed intense emozioni), è arrivato a condurci,  dopo una rimonta fantascientifica in quest’ultimo avvincente Campionato,   proprio fino all’epica realizzazione di ciò  che, sin da piccolo, ritenevo un sogno irrealizzabile. da bambino. Sì, proprio così. Ho (abbiamo) appena davvero visto e vissuto, settimana dopo settimana, gara dopo gara, istante dopo istante,  la Juve del Quinquennio. Un altro stupendo Quinquennio, realizzato sontuosamente circa  ottanta anni dopo. Che bellezza. Che goduria. E non finisce qui. Perché  la  Storia siamo noi.  Fino alla fine.

Sempre più orgogliosamente forza Leggendaria Juventus.

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Coraggio, è solo un incubo…

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“La classifica è sempre  questa. Il Campionato è sempre avvincente e spettacolare. Tazze, selfie e fuochi d’artificio non sono solo un ridicolo ricordo. Zaza non esiste. È stato tutto un assurdo e terribile  incubo. Ma quanto ho dormito?  Meno male, però. Me l’ero vista brutta. In effetti, poteva mai succedere una cosa del genere? Addirittura 24 vittorie su 25 gare  ed una rimonta del genere fino al loro  5° Scudetto consecutivo? Sì, vabbé. Del resto, l’ hanno  detto in tanti che quest’anno questi  potevano  al massimo salvarsi e che tutti noi possiamo finalmente divertirci  festeggiare e cantare.

Che strano, però.  A fine ottobre c’è questa temperatura? Può darsi, dai. Il tempo ormai è impazzito. Colpa del buco dell’ozono. Ma cosa avrà da ridere  quel Gobbo con il suo solito ghigno e con quella mano aperta?  Mah. Io intanto, alla faccia sua, mi collego al mio solito sito e mi godo la classifica. Come? Non è possibile.  Juve Campione d’Italia? Anche quest’anno? Devo controllare meglio. Dai,  non scherzate. Datemi un pizzicotto. Sto sicuramente dormendo di nuovo. No?La classifica non è più quella lì? E le tazze, i selfie ed i fuochi d’artificio? Datemi un altro pizzicotto. No, non può essere.

Dai, la voglio rivedere. Come mai quelli sono sempre lì in alto? Non avevano una “rosa meno profonda”? E il Campionato, quest’anno, non  doveva essere bello e foriero di “speranze per il Paese”?  Non scherzate, 24 vittorie su 25 sono “statisticamente insopportabili”. Non può essere tutto vero…..nooooo…..”

Mi dispiace, povero antijuventino (immaginario ?!), la classifica non è più quella. Non è un incubo. Ti sei scontrato anche quest’anno con la dura realtà imposta dalla gloriosa Madama. I tuoi sogni sotto l’ombrellone ( e quest’anno fatti da noi durare un po’ di più) sono stati impietosamente uccisi dalla solita Signora omicidi. Quella che non si stanca mai di scrivere la Storia ( in questa stagione, addirittura con una “crudele” rimonta che l’ha portata a realizzare un altro epico   Quinquennio). Fino alla fine.

Sempre più orgogliosamente forza Leggendaria Juventus.